Resistenze

Alcuni amici a volte, preoccupati dal mio amareggiarmi così tanto per questa umanità alla deriva che dà il peggio di sé nell'ignoranza becera che è venuta fuori dopo i fatti di Parigi, ma che espone orgogliosa se stessa ogni giorno sulla pagina Facebook di Salvini (o sul blog di Grillo per le depravazioni complottiste/antivacciniste) a volte mi dicono di lasciar correre, mi ripetono che non vale la pena di prendersi tanta cura di cercare di aprire gli occhi a chi non vuole vedere e che non basterà nessun libro di storia, nè analisi di qualche sociologio (come Bauman), economista (come Latouche, Vandana Shiva o Amartya Sen) o esperto in politologia (come Chomsky) per frenare la lingua di gentaglia che vomita frasi di Feltri, Salvini, Magdi Cristiano Allam o che riporta addirittura in vita la Fallaci.
Ma c'è una grande differenza tra il voler affermare se stessi o le proprie opinioni e fare opera di Resistenza.
Perché se io sono convinta che Roma sia la città più bella del mondo e le persone intorno a me pensano che faccia cagare, io non perdo il mio tempo (quantomeno non oltre una decina di minuti) a spiegare quanto Roma sia OGGETTIVAMENTE più bella di qualsiasi altra città. 
Primo perché non c'è oggettività alcuna in ciò, ed è semplicemente una mia opinione e secondo perché il fatto che delle persone pensino che la città più bella del mondo sia Novara, non renderà Roma meno bella né le causerà danno alcuno.

Ma quando qualcuno è convinto che la Fallaci avesse ragione a proclamare uno scontro di culture per lei inconciliabili, quando qualcuno è convinto che le popolazioni rom siano tutte formate da delinquenti, quando qualcuno è convinto che Israele faccia bene a bombardare la Palestina perché i palestinesi sono dei terroristi o quando banalmente non ha nemmeno idea del fatto che Israele stia OCCUPANDO delle terre palestinesi e infranga quotidianamente ogni risoluzione ONU, quando qualcuno è convinto che tutti i musulmani siano poligami o sottomettano le donne, quando qualcuno è convinto che Putin sia un politico capace e ammirevole solo perché ha politiche dure contro l'immigrazione, quando qualcuno è convinto che si stava meglio quando si stava peggio, quando qualcuno è convinto che dentro la Diaz ci fossero davvero le Molotov, quando qualcuno è convinto che i vaccini abbiano un rapporto di diretta causalità con l'autismo…beh in quel caso la diffusione di queste opinioni assurte a verità assolute sì che porta un danno, un grande danno, alle verità storiche che vengono offuscate quando non dimenticate o completamente travisate, quindi combattere quest'ignoranza o questa plateale malafede diventa un dovere sociale.
Non è affermazione di se stessi, ma è difesa di evidenze storiche che è necessario ricordare e ripetere ancora e ancora fino a trapassare le orecchie di questa masnada indistinta di opinioni basate sul niente, omologate, funzionali solo ai poteri che puntano al mantenimento dello status quo.

E se a questo brusio indistinto e monocorde non si risponde con forza con verità chiare declamate senza paura e con voce stentorea, allora sì che è tutto perduto.

Un certo signore che si chiamava Italo Calvino, che fu partigiano e fu comunista e poi non fu più comunista quando il comunismo tradì se stesso e che era pungente e diretto, una volta scrisse che l'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà, ma è quello che è già qui, quello in cui viviamo tutti i giorni e che ci sono due modi per non soffrirne, uno facile, che riesce a molti: accettare l'inferno fino al punto di farne parte e non vederlo più, l'altro modo è rischioso, ed esige attenzione ed apprendimento continui: cercare, e saper riconoscere chi o cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno e farlo durare e dargli spazio.

Per questo bisogna ripetere le evidenze storiche e ricordarle e dargli spazio e per questo bisogna contrastare chi cerca di manometterle o ignorarle, per farle durare.

Ciascuno resiste come può.

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