Riunioni imprescindibili

Mia madre, è importante.
Lo è mia sorella con le sue scelte difficili.

È importante mio cugino che parte per un mese per la Germania.
Lo sono le nostre consuete chiacchierate notturne, è importante che io sia lì la notte prima della partenza; è importante mia nonna, che ultimamente è sempre triste e io non sono mai lì abbastanza.
Lo è mio cugino che si è operato all’orecchio, mia cugina che è andata a convivere, l’altra mia cuginetta che prende 8 a spagnolo; la mia famiglia, è importante.
E sono importanti le giornate di sole, le passeggiate, le canzoni, le telefonate, il mare, la pasta al forno fatta in casa, i baci di dama e il the del pomeriggio.
Madrid, è importante.
Lo è Genova, lo è Roma e a modo suo lo è anche Milano.
È importante la mia amica che ha partorito il secondo figlio, l’altra che resiste e difende ogni giorno una relazione difficile, è importante chi, da lontano trova sempre un minuto per darti il buongiorno.
Ridere, è importante.
Ascoltare la musica, scrivere, prendere un treno o perderlo.
Andare in bicicletta o sull’altalena, raccogliere dei fiori, bere la birra.
Ricordare.
Voi avete perso il senso delle priorità.
E questo perché siete morti.

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