Astrologia per intellettuali - CAPRICORNO


Come vi avevo anticipato, considerato l'interesse da voi manifestato, eccoci alla prima puntata della rubrica "Astrologia per intellettuali". Detta così sembra qualcosa di pomposo e altisonante, ma vi assicuro che invece sarà una rubrica leggera e con tante chicche interessanti!
L'idea è quella di riassumervi, con qualche commento qua e là, il libro Astrologia per intellettuali di Marco Pesatori, uscito nel 2008 per Neri Pozza.
L'autore passa in rassegna i 12 segni zodiacali raccontandoli attraverso le vite e le opere di artisti, filosofi, musicisti, poeti e scrittori, ciascuno secondo il proprio segno. Vi ritroverete nel vostro?
Cominciamo!


CAPRICORNO





(tra gli altri: Guy Debord, Simone De Beauvoir, Michel Onfray, David Bowie, Patti Smith Keplero,Isaac Newton, Gilles Deleuze, Molière, Cassius Clay).

Essendo Capricorno io me medesima, non ho potuto esimermi dallo sfoderare un sorrisetto ammiccante al buon Pesatori quando ho letto l'incipit della sezione dedicata al Capricorno: "Il Capricorno è intelligente". Aspettate un attimo che sistemo l'immensa coda del pavone che ho appena aperto... Come dite? Superbia? Autoincensamento? Ci arriviamo, ci arriviamo, per ora concentriamoci su questo meraviglioso incipit:



Il Capricorno è intelligente. La sua intelligenza è pratica e costruttiva. Logica. Utilitarista. La mente è uno strumento che serve, non ha senso farla indugiare su se stessa in un delirio narcisista. L'intelligenza non ama qui l'esibizione fine a se stessa, l'astrazione pura. La spettacolarità. Il carattere è pragmatico e realista. Secco come un osso. Duro come una roccia. Essenziale come un sasso.[...]
Lo sguardo del Capricorno è agganciato saldamente al reale: nessuna fantasia lo distrae davvero, nessuna emozione lo confonde annebbiandolo, nessun modo dell'animo lo distoglie o lo fa deviare da se stesso. Il suo occhio si documenta. Fermo. Immobile. Inamovibile. Con radicale precisione



Ebbene capricornini e capricornine mie vi ci ritrovate? Io nella prima parte al 100%. La malleabilità non è certo la migliore delle mie doti, ecco. Piuttosto tranchant, un po' ruvida nel modo di pormi, non amo fronzoli e ghirigori, odio chi tergiversa, vado dritta al punto. Circa la seconda parte, invece, devo dire che mi dà un senso di straniamento. A una prima lettura avevo sentito queste parole come completamente fuori strada rispetto all'immagine che ho di me, ma riflettendoci bene, eliminando tutta la patina luccicante frutto dei condizionamenti sociali, mi sono sentita letta nel profondo. Nell'astrologia ci si può credere o meno, ma di certo andare a curiosare su come si "dovrebbe essere" secondo le caratteristiche del proprio segno zodiacale spesso conduce all'interessante esercizio di ragionare su come si crede di essere, su come si è davvero e su come gli altri ci percepiscono.

Essere saldamente agganciato al vero non significa limitarsi a uno sguardo. Il vero qui è il tangibile, il materiale, il fisico che è corpo naturale, qualcosa che si può toccare, ma anche migliorare, in una azione che diventa prassi costruttiva, lavoro, produzione. La tematica del lavoro, del pragmatismo e del realismo è comune a tutti i segni di Terra, ma rispetto al Toro, qui l'operazione dell'essere nel reale non viene dettata dal desiderio di una passione sensuale e solo naturale e rispetto alla Vergine, non c'è la sottile frenesia del conoscere a tutti i costi, separando, nominando, mettendo in moto ossessivamente e ansiosamente la funzione del pensare. Il Capricorno l'emotivo non lo prende nemmeno in considerazione, lo vorrebbe addirittura rimuovere dall'inconscio.

Quest'ultima frase a me non si attaglia molto, ma penso che Marito ci si ritrovi eccome! La tematica del lavoro, del senso del dovere, del guadagnarsi da vivere, invece, è molto forte nella mia vita, sicuramente dipende molto più dall'educazione che mi hanno dato i miei genitori che non dal mio segno zodiacale, però, tant'è...

Il Capricorno non pensa inutilmente, non pensa per difendersi, non pensa per mettere una barra tra sé e se stesso. La pietra è fuori o è dentro? La pietra va solo messa a posto.

Ecco, su questo passaggio, invece, direi che i miei colleghi e colleghe di lavoro possano testimoniare che Pesatori, nello scriverlo, pensava esattamente a me.

Il Capricorno si pone spesso e volentieri come baluardo solido fino a diventare quasi patriarcale, leader, capo, punto di riferimento. È facile quindi che attorno al Capricorno - roccia solitaria nell'oceano del vivere - ruotino piuttosto gli altri alla ricerca di un punto di riferimento che qui si pone saldamente come stabilità ed equilibrio. Per il Capricorno il reale non è morbido, avvolgente, caldo, tenere, protettivo. Non c'è nulla di comodo. Dal ventre materno bisogna venir fuori e bisogna farlo al più presto. La Natura non è una mamma che nutre gratis, buona o gelida che sia. La vita è dura. Nessuno ci fa sconti o ci agevola oppure percorre al nostro posto il difficile cammino. Quello che si raggiunge deve essere guadagnato col sudore della fronte. Bisogna darsi da fare. Anche perché quel cerchio avvolgente del materno significa dipendenza e qui al dipendente si preferisce l'essere autonomi, mai in posizione subalterna. Il Capricorno non deve dire grazie a nessuno.

Avada Kedavra, bitches!
Ok, ammetto che lui la metta giù un po' secca (sarai mica Capricorno pure tu, caro Marco?) però qui sul libro da cui sto prendendo le varie citazioni, a margine di quest'ultima avevo scritto: "Già. Sono io".
OK.
Passiamo a qualche esempio pratico che se continuiamo con la descrizione generale, mi sa che va a finire malissimo.

ISAAC NEWTON (Woolsthorpe-by-Colsterworth, 4 gennaio 1643, ore 1:38) 
Anche Isaac Newton ha dovuto fare presto i conti con la durezza dell'esistenza. La madre lo aveva praticamente abbandonato e il senso di isolamento ed estraniazione era profondo. Il Capricorno parte spesso da condizioni iniziali poco agevoli e da lì inizia la scalata, grazie alla tenacia, alla determinazione e alla forza di volontà più robuste e resistenti di tutto lo Zodiaco. Non cede, non ha nessuna intenzione di soccombere, è uno di quei caratteri che di fronte alle difficoltà rimane lucido ed esprime una combattività straordinaria, sapendo unire alla resistenza del corpo, la logica ferrea di quella intelligenza lenta, inesorabile, strategica. Proprio le condizioni più difficili raddoppiano le sue forza e lo invitano all'applicazione costante delle eccellenti doti intellettive che diventano esperienza, cultura, sapere; strumenti di potere contro nemici, antagonisti, avversari pericolosi. "[...] Ogni volta il suo ossessivo desiderio di rivalsa e di approvazione lo avrebbe spunto a una comprensione del mondo naturale senza precedenti. Innanzitutto avrebbe mostrato una comprensione senza pari della forza gravitazionale, quella forza che ci ha sempre permesso di restare con i piedi per terra" da M. Guillen, Le cinque equazioni che hanno cambiato il mondo, Tea, 2008. 

Sul senso di rivalsa ci avevo scritto un pezzo, molti anni fa. Ora, chiaramente queste non sono caratteristiche solo dei Capricorni anche perché le "condizioni iniziali poco agevoli" come le chiama lui, sono decisamente trasversali e possono capitare a chiunque, inoltre, come ho già detto, l'astrologia lascia molto il tempo che trova, per lo meno per quanto riguarda queste descrizioni generali, però io mi ritrovo completamente in questo paragrafo. Sì, lo so che parla di Newton e non di un capricorno qualsiasi, embé?

Il Capricorno non sopporta i piedi in testa, qualcuno sopra di lui che lo diriga, lo condizioni o lo guidi. Piuttosto è lui che preferisce dirigere, condizionare, esercitare il potere. È un muro, acciaio inossidabile, testa di granito che nessuno riesce a sbriciolare. Ma la cocciutaggine non è cieca e ottusa resistenza: il Capricorno è abituato a chiedersi il perché delle cose e senza andarlo a cercare nei labirinti dell'invisibile (come fa lo Scorpione), si attiene a semplici dati di fatto - la verità si trova sempre nella semplicità e mai nella confusione, affermava Newton - isolandosi dal caos e dai rumori del circostante, concentrandosi sulla propria riflessione, appartato, meditativo, serio, rigoroso. Il Capricorno è calcolo. Non fa mai un passo che non sia stato prima vagliato con attenzione dalla ragione. Compito della fisica, e di Newton, è quello di descrivere i fenomeni, non di spiegare. Non ci sono qualità occulte da indagare. La fiducia nella ragione-Saturno è assoluta e la ragione è anche servirsi del proprio intelletto senza farsi condizionare o guidare da nessuno. Esercizio autonomo e spregiudicato della ragione stessa che non può fare a meno dell'esperienza oltre i cui limiti non sussistono che problemi insoluti o fittizi. "Improvvisamente il tonfo provocato da una mela caduta da un albero vicino fece sussultare il giovane, distogliendolo dalle sue meditazioni. Nei pochi attimi che gli occorsero per tornare in sé, all'orizzonte orientale apparve lentamente il bordo superiore di una enorme Luna piena. Entro pochi minuti, l'insaziabile curiosità del giovane Newton cominciò a soffermarsi sulle immagini della mela e della Luna. Perché le mele cadono perpendicolarmente sulla superficie terrestre, anziché obliquamente?" M. Guillen, Le cinque equazioni che hanno cambiato il mondo, Tea, 2008. La forza che studia non ha nulla di metafisico o religioso. La forza gravitazionale è un dato di fatto. Se c'è la caduta della mela è questione di semplice legge fisica: la stessa Luna viene riportata da Newton molto vicina alla Terra, non distante nel regno celeste. La Luna dei poeti, dei compositori, dei cantanti e dei pittori qui diventa un astro la cui luce argentea lo illumina solo razionalmente: la risposta del Capricorno non è un verso o una canzone, non è l'illuminazione degli abissi dell'animo. La Luna, per il Capricorno è «opposta». Non può farla sua, averla dentro, diventando lunatico e immaginifico come il Cancro. È anche vero che non mancano uomini e donne del segno con sensibilità profonda e speciale; in quel caso avranno una Luna nel tema personale splendida e sensitiva, qui parliamo del simbolo-Capricorno, che poi nei singoli temi può essere declinato a seconda dell'importanza che viene a prendere nello specifico contesto.


Comincio a pensare che tutta la mia tensione verso l'esoterico, lo spirituale e la religiosità pagana, sia una forma di fuga dalla rigidità del mio segno che il mio istinto mette in moto per salvarmi da un freddo razionalismo fine a se stesso.
Oppure ho una Luna splendente nel tema.
Oppure semplicemente tutto questo paragrafo non è particolarmente azzeccato per me. La fiducia nella ragione c'è, ma c'è anche il richiamo del soprannaturale, dell'oltre, dell'inspiegabile. Quantomeno per me.
Marito, invece, dire che incarna perfettamente quest'ultima descrizione.

GIOVANNI KEPLERO (Weil der Stadt, 27 dicembre 1571, ore 14:37) 
Keplero trasferì il modello geometrico al sistema solare, applicando le sue leggi al mondo dei pianeti e anche ai satelliti di Giove, ma non riuscì a spiegare il complicato passo della Luna, che poi risolse Jeremiah Horrocks, suo contemporaneo. Keplero visse facendo anche l'astrologo e compilando decine e decine di oroscopi. Il Capricorno non crede a nulla che non abbia prima ben verificato e quando gli appartenenti al segno si accorgono che l'astrologia funziona davvero e con precisione, ne diventano appassionati studiosi e la applicano con regolarità. 

Oddio, allora c'è una connessione tra il Capricorno e l'astrologia! Mi ero dimenticata di questo passaggio! Io non l'ho ancora fatta mia del tutto e voi capricornini e capricornine della pagina? Credete agli oroscopi? Magari non tanto quelli delle riviste di costume, ma che so, alle carte astrali fatte bene, al tema personale, ai tratti generali di ogni segno? Cosa ne pensate?

Keplero rompe con la tradizione nel rifiutare le orbite circolari nei pianeti. Il Capricorno non ha sensi di colpa nel tradire le convenzioni protettive e rassicuranti del materno. Affronta le transizioni senza indugio, seppur lentamente, con una prudenza estrema, perché vuole essere sicuro e non fare errori. La relazione ferrea con il reale è esperienza e lo stesso ragionamento a priori non ha senso se poi l'esperienza lo contraddice. "Le alte dignità e gli onori non esistono per me. Io vivo qui sulla scena del mondo come un privato cittadino. Se posso strappare alla corte una parte del mio stipendio, sono lieto di non essere obbligato a vivere completamente a mie spese. Per il resto, mi regolo come se non fossi al servizio dell'Imperatore, ma dell'intero genere umano e della posterità. Convinto di questo, disprezzo con un orgoglio segreto tutti gli onori e tutte le dignità, e, se è il caso, anche quelli che li conferiscono." da M, Bucciantini, Galileo e Keplero, filosofia, cosmologia e teologia nell'età della Controriforma, Einaudi, 2007.

Quest'ultima citazione è assolutamente tagliata su di me. Non disprezzo i soldi e la ricchezza tout-court, ma l'accumulo, lo status, l'arrogarsi diritti in virtù di quello status, l'arroganza, l'ostentazione. In questo sono molto terra terra.

Sono due Capricorno, Keplero e Newton, a fissare gli indistruttibili bulloni su cui si innalza l'impalcatura della moderna scienza. Tutto è rigorosa misura, dimostrazione logica, costruzione perfetta che non può essere contraddetta. Il «perché» non rimane sospeso nell'etere, deve trovare e trova una risposta che riporti a terra la domanda.

Sto lottando alla ricerca di diversi «perché» in qualche periodo della mia vita, quindi mai come adesso sento come particolarmente calzante questa descrizione. E voi? Anche voi avete sempre bisogno di trovare una spiegazione a tutto?


GUY DEBORD (Parigi, 28 Dicembre 1931, ore 17:00) 
"Tutta la vita delle società in cui regnano le moderne condizioni di produzione si presenta come un'immensa accumulazione di spettacoli. Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione" (Guy Debrod, La società dello spettacolo).
Il Capricorno, materialista come tutti i segni di Terra, non può prescindere dal contatto diretto con le cose. Il fumoso e l'astratto non esistono. Il Capricorno non si lascia incantare dalle forme, non si distacca mai dall'essenza, dall'osso, dal nocciolo della realtà, della sostanza.
Guy Debord descrive il mondo moderno e la società attuale come un immenso spettacolo del vuoto fine a se stesso, che costringe gli esseri umani ad assistere a una rappresentazione che esclude in partenza il loro essere direttamente vivi. La rappresentazione intesa come distanza e riproduzione dell'identico astratto - dominata dalla pura legge dell'economico - presuppone la liquidazione della consapevolezza attiva della mente e del corpo. Lui, che è un faticatore di centrocampo sgobbone o meglio un roccioso difensore centrale, non si farà ingannare dalla forma dell'esteriorità. Lo spettacolare manca di utilità, di concretezza, di sostanza. 

Questo è un tema che effettivamente sento molto e su cui anche io ho scritto diversi pezzi. E pensare che Debrod scriveva queste cose quasi 100 anni fa è veramente impressionante. E ancora di più la riflessione seguente:

L'analisi del Capricorno Debrod è radicale e riguarda anche la proliferazione di modelli che tanto più vengono posti in alto nella scala di misurazione della società, tanto più si rivelano vuoti e spaventosamente poveri. Nonostante questo, l'isolamento del Capricorno non va scambiato per asocialità o disattenzione snobistica a ciò che gli succede attorno. Nel Capricorno la tendenza alla solitudine e al silenzio diventano raramente emarginazione, anzi, il Capricorno è uno di quelli che sa vestire meglio i ruoli della società dello spettacolo.

Centrata in pieno.



DAVID BOWIE (Brixton, 8 Gennaio 1947, ore 9:15) 
"Qualcuno dice che il panorama è strepitoso
Ma puoi pensarla diversamente
Così se tutto ti mette confusione
Puoi lasciare me e il mio amico con un dolce addio"
(Black Country Rock) 
Il Capricorno Bowie invita tutti alla Black Country Rock, la roccia del territorio nero, dove a volte, forse a causa di una solitudine anche interiore, i colori vengono a mancare. Ma anche la roccia più dura viene scalfita lentamente dallo scorrere dell'acqua e delle emozioni. Il Capricorno si innamora lentamente, con grandissima circospezione, poi, nella sua visione logico-organica-costruttiva, vive l'amato o l'amata come parte integrante del proprio contesto progettuale. La separazione eventuale diventa dolorosissima. Forse anche per questo prima di lasciarsi andare davvero - se mai si lascia davvero andare - ci pensa moltissimo.

Tutto verissimo, soprattutto da adulti. Da giovani, si sa, anche i capricorni sono più impulsivi e fanno le loro follie d'amore (e non), ma adesso che sono vecchia e saggia, mi ritrovo completamente in questa descrizione (ne sa qualcosa Marito, visto che, in fondo, vale anche per lui).
Ma noi capricorni/e ci lasciamo mai davvero andare?

"Oh no, non io
Io il controllo non l'ho mai perso
Tu sei proprio di fronte
All'uomo che ha venduto il mondo"
(The Man Who Sold The World) 
La resistenza del Capricorno a lasciarsi andare all'amore vero e all'innamoramento, a perdere quel pensiero logico che troppo di frequente si trasforma in testarda e cocciuta barriera opposta alla felicità, a volte è davvero invincibile. L'uscita da se stesso diventa impossibile. Il tormento interiore non distingue più tra bene e male e il controllo della situazione diviene dominio sull'altro, cinismo davvero al limite dell'inflessibilità e della cattiveria.

I've been there. Se penso a come ho trattato alcuni partner di breve durata nel mio passato mi vengono i brividi e mi chiedo come possa esser stata così cinica e crudele. Per fortuna la vecchiaia ammorbidisce. Almeno nel mio caso.

"Devo proprio usarlo
Ogni volta che sento il fascino 
Non riesco più a star fermo, devo proprio usarlo 
Ogni volta che penso a cosa mi hai fatto passare, cara 
Il fascino si agita veloce attorno a me 
È così che riesco ad afferrarti 
(Fascino) Fascino 
(Proprio così) Fascino 
(cattura una parte di me) cattura una parte di me" 
(Fascination) 

Il fascino carismatico che si ammanta di freddezza e di potere fatica allora a capire che non è all'altezza di placare il gelo interiore. È quando il segno scivola nel saturnino nel senso di una pulsione di morte e solitudine che trova piacere solo nel dominio fine a se stesso. 

"Fama, fa prendere a un uomo il controllo di tutto 
Fama, lo lascia andare libero, difficile da digerire 
Fama, ti mette lì dove le cose sono irreali 
Fama, 
Fama, non è il tuo cervello, è solo la fiamma, 
che brucia i tuoi cambiamenti e ti lascia nella follia" 
(Fame) 

Il ruolo, che per alcuni è gabbia e per altri abito autorevole per presentarsi al mondo, è per il Capricorno esercizio quotidiano irrinunciabile. Sa sempre chi è, cosa fa e perché lo sta facendo. Piramide dell'Io che nessun'altro può far crollare.La conquista del vertice - dove attendono il successo, il fascino, il potere, il carisma, l'affermazione, pur con le responsabilità da cui mai fugge - non possiede le stesse sfumature degli altri due segni collegati dall'astrologia al potere: il Leone e lo Scorpione. Rispetto al Leone, il Capricorno manca di quel bearsi di se stesso e della propria luce in un delirio egotico che cela qualcosa di infantile. Rispetto allo Scorpione manca il tormento della coazione al rischio e il piacere tattico di stare nell'ombra. Rispetto alla conquista del potere il Capricorno non prova sensi di colpa, sia perché conosce la fatica che ha fatto, sia perché pochi altri sanno assumersi la responsabilità in modo così scrupolosoLo star-man David Bowie non ama l'altezza perché lassù si brilla, ma perché stare in alto è più sicuro. Non è più comodo, come direbbe un Cancro. Il suo destino e la sua natura rimangono in ogni caso quelli dell'uomo che sulla Terra deve ricadere.

Devo ammettere che l'analisi che Pesatori fa di Bowie è quella che mi piace di più e forse quella in cui mi rispecchio di più. Non mi sento di mirare al potere in sé per sé, seppure il senso di responsabilità, l'impegno e la precisione autistica di cui mi fregio con orgoglio finiscono sempre per pormi in posizioni di coordinamento e gestione, sia sul lavoro che nella vita. Sempre che non incontri un altro Capricorno...
E concludiamo con le uniche due donne Capricorno che Pesatori ha inserito in questa rassegna:


SIMONE DE BEAUVOIR (Parigi, 9 gennaio 1908, ore 4:00) e PATTI SMITH (Chicago, 30 dicembre 1946, ore 6:01) 

"Il destino che la società propone tradizionalmente alla donna è il matrimonio. La maggior parte delle donne ancora oggi sono sposate, lo sono state, si preparano a esserlo o soffrono di non esserlo. È rispetto al matrimonio che si definisce la nubile, che si a frustrata, ribelle o anche indifferente riguardo a questa istituzione." (Il secondo sesso). 
Il carattere Capricorno si declina al femminile con poche differenze rispetto a quanto descritto finora. Nella donna il bisogno assoluto di autonomia e realizzazione pratica, basata sulla costruzione di un solido ruolo professionale e sulla indipendenza economica, si traduce in una visione strategica globale che non si lascia catturare, a meno che non sia deciso e programmato, dall'effimero. La donna Capricorno non è nata per posizioni succubi o sottomesse, sia all'interno della coppia che all'interno di qualche emozione confusa. Il ruolo del femminile tradizionale non le si adatta. Non si confonda l'eccezionale capacità d'ascolto e di attenzione con un istinto di dolcezza materna che possiede solo in piccola parte. Anche se il suo invincibile Super-Io riesce a farle accettare il suo ruolo di moglie e di compagna, in questo caso, con il tempo, la forza della lucida e salda personalità tenderà a prevalere e a porsi come guida e punto di riferimento centrale. Più spesso la realizzazione affettiva, sentimentale e desiderante scorrerà sulle linee di una vita pienamente tenuta in pugno e non condizionata dal maschile fallocratico e prevaricante, fino - in molti casi - a preferire la solitudine o relazioni che non comportino la convivenza. 

"È attraverso il lavoro che la donna ha superato in gran parte la distanza che la separa dal maschio, e solo il lavoro può garantirle una libertà concreta" (Il secondo sesso).
 
Il lavoro è fondamentale per la donna Capricorno. Non solo la donna intellettualmente impegnata, profonda, attenda nell'analisi di fatti semplici e complessi, ma anche la dirigente, la donna manager, la donna vincente di successo, seria, concentrata, impeccabile, professionale, rassicurata dal ruolo sul fatto che mai dovrà chiedere consiglio a qualcun altro e non solo per una questione di orgoglio, ma perché abituata per educazione e storia personale. 
"Mi sono spesso interrogata sul significato e la ragione della mia rabbia. Credo che si spiegasse in parte per la foga vitale e per l'estremismo al quale non ho mai rinunciato [...] Rifiutavo di cedere a questa forza impalpabile: le parole; ciò che mi rivoltava, era che una frase lanciata con negligenza: «si fa», «non si fa» rovinasse in un istante le mie imprese e le mie gioie. L'arbitrio degli ordini e dei divieti contro i quali mi scontravo ne denunciavano l'inconsistenza [...] dappertutto incontravo delle costrizioni, da nessuna parte la necessità" (Memorie di una ragazza perbene). 
La donna del Capricorno non obbedisce. Perché nessuno deve darle ordini. Il suo è un no definitivo, un muro che respinge qualunque altro tentativo duro e violento di essere abbattuto. Semmai, la chiave per aprire la porta del suo animo, è il ragionare sensato, ma non per vincerne la volontà, che è invincibile. Capricorno significa anche puntare i piedi per terra al punto che, se così viene deciso, nemmeno una gru riuscirebbe a spostarli di un millimetro.

Ora, mi sento di dire che Simone De Beauvoir, su cui ci sarebbe da scrivere per ore, non sia diventata la scrittrice femminista e battagliera che è stata, perché era Capricorno e anzi, per quel che mi riguarda, i suoi insegnamenti e il suo modello andrebbe esportato nelle donne di tutti i segni, ma sicuro le caratteristiche di assertività e risolutezza sono considerate abbastanza tipiche del Capricorno, come ormai abbiamo capito. È inutile dire, ammirando la De Beauvoir a prescindere dalle stelle sotto le quali è nata, che io mi ritrovo completamente nel profilo che Pesatori ha tratteggiato brevemente di lei come donna Capricorno.

"Dormiamo con l'amore
Col dubbio, il circolo vizioso gira, e brucia
Senza di te, oh, non posso vivere
Perdona la passione che brucia
Credo proprio che sia un momento, troppo vero per sentirlo
Perciò toccami, toccami adesso, toccami adesso
Perché la notte appartiene agli amanti
Perché la notte appartiene all'amore
Perché la notte appartiene agli amanti
Perché la notte appartiene a noi
Perché questa notte ci sono due amanti
Se crediamo nella notte, acquistiamo fiducia
Perché stanotte ci sono due amanti"
(Because The Night)
 
Il brano citato è scritto da Bruce Springsteen, ma interpretato da Patti Smith con la passione di chi lo vive sulla propria pelle. Il suo amore non si ammanta di favole o di sdolcinati sentimentalismi, ma mira all'essenza a un cuore che attende di liberarsi e di librarsi. Lo fa con fatica, lentamente, raramente in modo spontaneo all'inizio, in una progressione che non cerca conferma d'identità, ma soprattutto una alternativa vera a quell'estensione dell'autonomia che può diventare solitudine. La donna del Capricorno possiede una intensità poetica straordinaria che deriva da uno spessore mai banale. Impegno politico, anche radicale e schiena dritta, non è una sciocca che seduce nell'inconsistenza. L'avventura seduttiva non le interessa. L'impaccio con cui all'inizio accoglie l'apparizione dell'amore è anche una consapevole presa di distanza dal sentimentale volubile e fatuo.

Conosco poco Patti Smith, ma mi sembra che Pesatori affronti il suo profilo con una certa superficialità rispetto agli altri per quanto anche queste ultime caratteristiche mi sembrano abbastanza accurate rispetto al ritratto generale che si è fatto del Capricorno.
Sulle romanticherie, in effetti Marito è perfettamente in linea con la riflessione qui sopra, io a volte ne sento la mancanza, ma quando le ricevo, non so mai come reagire e sono impacciata e imbarazzata, quindi mi sa che anche in questo sono un Capricorno tipico...e forse devo smetterla di biasimare così tanto Marito...

Ovviamente nel libro si analizzano i profili di altri personaggi (ma nessun'altra donna), ma il post è già venuto fin troppo lungo così.
Fatemi sapere se vi ci ritrovate!
Settimana prossima proseguiamo con l'Acquario!



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