Sorvegliare e punire

La gente come te, lasciatelo dire, vive male.

Passate le giornate ad ammazzarvi di lavoro, proponendovi per svolgere da soli compiti impegnativi e faticosi, che richiederebbero almeno due o tre persone, per poi lamentarvi che vi siete spaccati il culo mentre gli altri non hanno fatto un cazzo.
E poi passate le serate a rodervi il fegato per i mancati riconoscimenti professionali prima, e poi, quando avete accumulato abbastanza frustrazione, per le mancate punizioni agli altri, quelli che non si spaccano il culo come voi.

Vivete paragonandovi al prossimo, valutando se ricevete o meno gli stessi elogi o la stessa considerazione e pensate che fare più del necessario sia gradito al padrone.
Oh.
Lo è.
Lo è molto.
Ma voi mi intenerite, con quella fiducia strenua nel fatto che il riconoscimento che vi verrà comminato sarà qualcosa di più che una pacca sulla spalla.

Mi intenerite meno quando la vostra delusione si trasforma in frustrazione e in denuncia di chi non si immola per il lavoro come invece fate voi.
Ecco, quello è da veri stronzi.

Ed è così che fate lo scatto in avanti.
E diventate davvero graditi agli occhi del padrone.

Il potere ha sempre avuto bisogno di spie.

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