Se non ho paura sono più forte io

Almeno mi sono tolta la soddisfazione di vedere mutare del tutto il vostro atteggiamento davanti al sindacato.
Avete montato un caso assolutamente pretestuoso il cui apparato probatorio si basa sul diligente resoconto di una delle vostre obbedienti guardie senza lo straccio di una prova scritta o di una testimonianza diversa da quella del vostro cagnolino.
È la mia parola contro la sua.
E ora ti senti un po’ come Alfano che twitta cose a cazzo, ché in sede avevi probabilmente detto che era già tutto risolto.
Ed è stato bello vederti balbettare teorie basate sul niente, mentre la sindacalista ti incalzava sui termini di legge, sugli articoli la cui violazione mi avete imputato.
È stato bello vederti farfugliare concetti confusi mentre diventavi tutto rosso e ti sistemavi nervosamente gli occhialini tondi da sfigato su quel naso che ti sudava e che non ne voleva sapere di reggerli su.
Ora sarete tutti ancora più incazzati di prima, ma io vado a casa con la mia dignità intatta, tu non so.
Si è inceppato un minuscolo ingranaggio nell'immensa macchina del consenso che siete abituati a mietere.
Un'inutile, infinitesimo, minimo fastidio.
Ma quanto vi fa incazzare.

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