Voglio fare un gioco con te

È come agitarsi
forsennatamente
nel tentativo di liberarsi
da un groviglio
di filo spinato.
Che più ti dimeni,
più le spine ti penetrano la carne,
ti graffiano,
ti sfigurano il volto,
ti pungono
da ogni lato.
Non c’è mossa
che ti dia sollievo,
ogni movimento
ti blocca il respiro.
Il dolore
si fa testimone
della tua carne esposta
alla fiera dei macellai
di vigliaccheria
Il dolore
quello fisico
non ti fa sentire viva
Al contrario
Ti annebbia i sensi,
obnubila la ragione
ti fa implorare un minuto
un solo minuto
un minuto intero
di tregua.
E ti guardi
recitare
ancora un po’
ancora un minuto
un minuto intero
finché il sipario
non si abbassa.

Commenti